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Rapporto Italia 2020 Eurispes: 4 siciliani su 10 rinunciano a curarsi

Il Rapporto Italia Eurispes, giunto alla sua 32esima edizione, mostra oggi i risultati. Di cosa si tratta? L’Eurispes, nato nel 1982, è un Istituto italiano che si occupa di effettuare studi e ricerche in ambito politico, economico e sociale. Tra questi studi e ricerche vi è la loro indagine fissa, pubblicata ogni anno: il Rapporto Italia, ovvero un’analisi sullo stato della politica, dell’economia e della società italiana. La suddetta ricerca si basa su 6 dicotomie, affrontando coppie di temi ritenuti tra i più fondamentali e importanti dell’attuale realtà. Le dicotomie prese in considerazione per il Rapporto Italia 2020 sono le seguenti:

  • Valori/Comportamenti

  • Creazione/Distruzione

  • Eguaglianza/Disuguaglianza

  • Episteme/Doxa

  • Libertà/Soggezione

  • Hostis/Hospes.

La ricerca si arricchisce inoltre con indagini campionarie che quest’anno hanno affrontato i seguenti temi: fiducia nelle Istituzioni; opinione su alcune delle novità proposte o introdotte dal Governo italiano; immigrazione e accoglienza; situazione economica e consumi delle famiglie italiane; il mondo degli animali; le nuove abitudini alimentari; la legalizzazione della cannabis; il carico fiscale e i servizi al cittadino; l’uso delle sigarette elettroniche e dei nuovi dispositivi a combustione; l’evasione; la sicurezza nelle città; i consumi alimentari di qualità; stalking e revenge porn; la sensibilità ambientale; la salute e l’uso dei farmaci;

l’informazione attraverso i media; l’antisemitismo; l’educazione e la memoria storica.

E ancora: caporalato e tratta degli esseri umani; fenomeni migratori; Made in Italy; moda sostenibile; l’evoluzione tecnologica in medicina e l’impatto di questa sulla salute della persona; agricoltura 4.0; artigianato; energie rinnovabili; digitalizzazione del mercato dei giocattoli; l’usura; l’editoria; i giovani e la musica; i cambiamenti climatici; i Social Network; gli investimenti Italia-Cina; la questione meridionale; gli E-Sport.


Prima di vedere i dati più importanti nel quadro generale attenzioniamone uno che da siciliani colpisce parecchio: 4 siciliani su 10 rinunciano a effettuare controlli medici e di prevenzione per risparmiare sul bilancio familiare. I dati sono sconcertanti in tutta Italia ma quelli del sud e in special modo della Sicilia preoccupano molto. Infatti, il numero di italiani residenti in Sicilia e Sardegna che hanno rinunciato a visite mediche è quasi il doppio della media risultata nelle altre regioni: il 40% rispetto al 20% nazionale.


In generale, è il 32,5% degli italiani a decidere di risparmiare sui controlli medici, relativi a patologie e prevenzioni.


Per quanto riguarda il risultato ottenuto sulle altre tematiche emerge una scarsa fiducia degli italiani verso il Governo e la politica italiana, appena il 26,3% (più di 10 punti in meno rispetto al 2019). Nello specifico il crollo più ampio si registra tra gli elettori del Movimento 5 Stelle, che passa dal 74,4% del 2019 al 35,3% attuale.


La fiducia degli italiani verso le Istituzioni, in quadro generale, è molto bassa, con solo il 14,6% degli italiani che dimostra un atteggiamento positivo. Le Forze dell'ordine restano le più meritevoli di fiducia: al primo posto vi è la Guardia di Finanza (con la fiducia del 70,4% degli italiani), segue la Polizia di Stato (69%) e i Carabinieri (65,5%).

Emerge poi uno Stato che, se da un lato fa pochi figli e non se la sente di mettere su famiglia, dall'altro propende sempre di più verso gli animali. Ancora, la tolleranza verso gli stranieri è minima e gli stessi sono guardati con diffidenza. Emerge però una crescita verso la sostenibilità e i problemi ambientali.


Tuttavia, la riflessione sorge spontanea: può definirsi civile un Paese composto da cittadini che non possono permettersi le cure mediche? Lasciamo ad ognuno di voi le proprie considerazioni, nella speranza che l'Italia ritorni a dare priorità ai suoi cittadini. La salute non dovrebbe essere una scelta ma un obbligo o, meglio, un diritto imprescindibile.



Giulia Tolace

 
 
 

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